MARVELIT presenta:

 

 

#13 - NORMALITA’ ?

 

di Fabio Furlanetto e Vick Sebastian Shaw

 

 

Come tutte le mattine, Harold Pledgeworth si è alzato in ritardo. Non ricorda di essere arrivato in orario una sola volta, da quando lavora alla Morrison Pharmaceutics, cioè da sette anni. Non è mai riuscito ad iniziare una giornata di lavoro senza aver rimpianto di non aver superato l’esame di ammissione alla Empire State University quando era più giovane.

Questa mattina, Harold arriva al lavoro ed è salutato dai suoi colleghi con più entusiasmo del solito (cioè stavolta si accorgono di lui). Il suo diretto superiore, che tutte le mattine gli fa la solita ramanzina per essere arrivato in ritardo, arriva subito dopo di lui. Anche lui si è svegliato tardi ed ha pure bucato una gomma.

Felicemente privato delle sue piccole tribolazioni giornaliere, Harold si mette il camice, che per la prima volta non macchia con il caffè della macchinetta, ed entra nel suo laboratorio. Sulla sua minuscola scrivania, un foglietto lasciato da un collega lo avvisa che il suo ultimo esperimento probabilmente gli varrà la promozione.

Questo è il giorno più bello della vita di Harold Pledgeworth. Mentre si mette al lavoro, un uomo alle sue spalle, confuso tra le ombre, scuote la testa.

-Qualcosa non ha funzionato…

Si volta e passa attraverso il muro, non visto.

 

 

Four Freedom Plaza. Quartier Generale dei Fantastici Quattro.

Franklin Richards sta rannicchiato sulla comoda poltrona della Sala Comunicazioni a guardare i cartoni animati. Gli piace vederli in quello schermo gigante anche perché lì i colori sono molto vivaci, grazie ai proiettori olografici riesce quasi a toccare nelle storie dei suoi beniamini. Mentre il bimbo si gode le Power Puff Girls sulla porta si affaccia la sua cara mammina bionda.

-Ciao tesoro, che ci fai qui? Te l’abbiamo detto tante volte di non guardare la televisione in questa stanza.

-Scusa ma’, mi piacciono tanto gli ologrammi di questa stanza…- risponde il ragazzino mettendosi in piedi sulla sedia e appoggiandosi alla spalliera della poltrona.

-Caro, ti mancano molto i tuoi amici Artie e Pulce?

-Un po’, ci divertivamo tanto insieme alla Scuola Xavier…

-Ti piacerebbe avere degli altri amici con cui giocare? Magari potremmo iscriverti alla scuola dove insegna la tua maestra. Che ne dici?

-Davvero ma’?! Lo fareste davvero? Che bello!!! Mi piacerebbe tantissimo. Finalmente potrei invitare qualcuno a giocare con me- dice esultante il pargoletto con una lampo d’euforia negli occhi -Sei la più superfantastica tra tutte le mamme del Multiverso!!!-

-Ne parlerò stasera stessa con papà, va bene? Adesso però vai a giocare in camera tua che la mamma ha da fare col computer. Ma prima… Vieni qui e dammi un bacio!- e dopo questa esclamazione affettuosa  salta in braccio alla donna stringendola teneramente.

Una volta che il piccolo lascia la stanza, Susan prende posto fissando gli occhi sul grande schermo gigante che sovrasta la console piena di spie lampeggianti. Sullo schermo passano incessantemente immagini da varie stazioni televisive. Le notizie si accavallano incessantemente, mentre il programma impostato da suo marito le vaglia accuratamente cercando novità sull’anomalia. Sebbene Reed le abbia raccomandato di seguire attentamente il lavoro del computer, la sua mente è occupata da ben altri pensieri. Non riesce a non pensare a quello che Franklin ha chiesto alla maestra Martinez a proposito delle scuole dei bambini “normali”.

 

“Da dopo il viaggio nello spazio con Reed e gli altri siamo diventati i Fantastici Quattro e le nostre vite non sono più state le stesse. È da quando sono rimasta incinta che ho cominciato a fantasticare sulle sue festicciole di compleanno, sui pomeriggi in cui avrebbe portato degli amichetti a casa con cui giocare, o agli incontri con gli insegnanti a scuola. Da piccola sognavo una casa in stile coloniale circondata da un’enorme giardino dove i miei figli avrebbero giocato, mentre io mi occupavo delle rose. E adesso invece mi ritrovo nella più importante città degli Stati Uniti, in un enorme grattacielo in una giungla d’asfalto. Certo, non sono più la ragazzina ingenua di un tempo…amo questa vita, ma almeno io ho potuto scegliere. Che scelta ha potuto fare Franklin ? Il mio unico figlio gioca sempre in camera sua o in ambienti olografici ricostruiti al computer e pensa a catastrofi interstellari quasi come a cose di quotidiana amministrazione. Ma poi…”

La dolce Sue è preoccupata. Mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte ad un problema simile.

Sullo schermo passano in ordine apparentemente casuale notizie di strani fenomeni atmosferici, un servizio in cui un vigile del fuoco dichiara di non vedere un incendio da una settimana, una ditta specializzata in estintori citata per truffa perché nemmeno uno di questi funziona…Susan prende nota quasi automaticamente di queste cose, secondo uno schema prefissato dal computer.

Le notizie iniziano a ripetersi, ma non riguardano mai lo stesso esatto fenomeno o lo stesso luogo. Un piccolo riquadro sullo schermo mostra una mappa dello stato di New York, con puntini rossi che segnano le anomalie. Aumentano a vista d’occhio, diffondendosi come una macchia d’olio.

Per la maggior parte si tratta di anomalie di poco conto, ma l’idea che le leggi della chimica si stiano lentamente sciogliendo come neve al sole basterebbe ad allarmare chiunque.

Per Susan, tuttavia, l’idea che il figlio possa soffrire per la sua situazione è mille volte più angosciante.

“Abbiamo sempre pensato che, visti i suoi incredibili poteri mutanti, sarebbe stato rischioso mandarlo a scuola insieme agli altri bambini della sua età… Nonostante ciò non abbiamo mai trascurato la sua istruzione. Il tempo passato alla Scuola Xavier, mentre noi eravamo dati per morti, deve essere stato molto difficile per lui e il rapporto con gli altri studenti a dir poco prezioso. Trovarsi in mezzo ad altri ragazzini gli ha fatto bene, quando l’abbiamo finalmente riabbracciato era molto maturato. Forse è stato un errore fargli abbandonare completamente quella scuola. Avremmo dovuto lasciarlo fra dei suoi coetanei. Magari lo potremmo mandare in una scuola pubblica… certo come tutte le madri vorrei solo il meglio per mio figlio, ma cosa è veramente meglio per lui ?”

Improvvisamente il computer manda come un segnale d’allarme interrompendo le meditazioni della donna e sintonizzandosi su un notiziario che sta dando notizie di politica estera. Susan segue il servizio con la massima attenzione.

 

-Secondo l’articolo cinque dello statuto delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza ha oggi ripristinato diritti e privilegi di Latveria. Negli anni, la tormentata nazione balcanica è stata oggetto di numerosi atti restrittivi da parte del Consiglio, fino alla discussa sospensione a tempo indeterminato che aveva scatenato numerose polemiche, rendendo del tutto inaspettato questo avvicinamento di posizioni. Proprio all’indomani del ritorno di re Victor Von Doom alla guida del paese, gran parte dei capi di stato avevano rinnovato la propria avversione verso la sua tirannia. Nessuno dei leader dei membri del Consiglio ha rilasciato dichiarazioni in materia, così come il Segretario Generale. Come saprete Von Doom non rilascia mai dichiarazioni alla stampa estera, ma per la prima volta sono state rese note le posizioni dei suoi ministri, tra i più inavvicinabili del mondo. Il Ministro degli Esteri ha minimizzato la notizia dicendo che era prevista già da tempo. E in questo fermento di uno dei paesi più strani del mondo, non stupisce più di tanto il picco delle azioni della Latverian Export, seguito dall’acquisto di tre dei maggiori laboratori chimici degli USA. Che l’ultima risorsa del tanto temuto Dottor Von Doom per tenere Latveria al passo coi tempi sia proprio il denaro ?-

La Donna Invisibile fissa lo schermo con espressione risoluta. Nonostante l’aria divertita del giornalista, non c’è assolutamente niente da ridere.

-Cosa hai in mente questa volta, Victor ?

Un segnale acustico segnala la fine del ciclo di osservazione. Sullo schermo appaiono tutti i dati più rilevanti che sono stati presi in visione e confermati.

-Reed aveva ragione. Le anomalie non sono affatto casuali. Così come scommetto che non è casuale neanche questa manovra politica… - dice alzandosi di scatto dalla poltrona.

 

Dall’altra parte dell’Hudson. Johnny Storm è in volo a qualche centinaia di metri, sorretto dalle correnti calde provocate dall’intensa fiamma che circonda il suo corpo. Non molto distante, il grattacielo i cui ultimi piani sono stati recentemente occupati dalla Bentley Records.

“Reed ha detto di non allontanarsi troppo, ma avevo accettato questo colloquio giorni fa e non voglio disdirlo. Ci vorrà solo una mezz’oretta, in fondo”

E’ pronto ad atterrare sul tetto, quando sullo spiazzo davanti all’edificio nota una grande folla. Al diavolo Reed, probabilmente adesso starà giocando con le sue provette, quindi perché lui non può divertirsi un po’ ? Scende in picchiata per poi risalire alla massima velocità, attirando l’attenzione della folla. Mentre si prepara a fare qualche altra evoluzione, nota che gran parte dei presenti sono giornalisti. Non vede la sua recente fiamma nei paraggi, ma oggi doveva tenere una specie di conferenza stampa. Poco male, vorrà dire che ci penserà lui ad intrattenerli.

Atterra con insolita grazia e spegne la fiamma, per essere immediatamente assalito dai giornalisti.

-Johnny, da questa parte !

-E’ qui per firmare un contratto con la Bentley ?

-Anche gli altri membri del gruppo hanno intenzione di darsi allo spettacolo ?

-Mi dispiace ragazzi, ma oggi sono qui solo per divertirmi.

-Hai già firmato per girare altri video con Thalia, dopo il successo del primo ?

-Cosa ne pensi della recente situazione politica di Latveria ?

-Ehi, dovrei essere io la star qui !

Presa subito di mira da una dozzina di flash, una ragazza con un top striminzito e hot pants aderentissimi si lancia contro Johnny, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla bocca che tiene impegnato lui ed i fotografi per diversi secondi.

-Johnny non è ancora sotto contratto con la Bentley, ma un uccellino mi ha detto che gli strapperà un contratto miliardario per girare i prossimi cinque video.

-Solo se saranno uno più caldo dell’altro ! Penso che insisterò parecchio su questa clausola.

-Se vogliamo entrare, direi che possiamo far partire la conferenza stampa.

-Vi lascio soli; mi raccomando, non sciupatemela. FIAMMA !

Johnny si incendia, partendo in volo verso il tetto, documentato dalla stampa per i posteri.

“Okay, forse non ho un grande futuro come addetto stampa o come attore, ma almeno adesso ho qualcosa di mio per cui essere famoso”.

-Il signor Storm ? – chiede un uomo decisamente muscoloso al suo atterraggio.

-Potrei essere qualcun altro, infiammato così ?

-A New York ? Sì. Il signor Bentley la riceverà immediatamente, se vuole seguirmi…

Lo studio è fatiscente ed essenziale allo stesso tempo. Alla scrivania, su cui spicca una piccola cornice d’argento raffigurante una donna dai capelli rossi sui trent’anni, lo attende un uomo di mezz’età, con un grosso sigaro in bocca. La targhetta d’oro sulla scrivania lascia poco all’immaginazione: William Bentley.

Si alza in piedi e tende a Johnny la mano, tenendo ancora il sigaro. Johnny la stringe, avvertendo istintivamente uno strano calore…sarà il sigaro, pensa.

-Sono stato avvisato del piccolo spettacolo che ha allestito per i giornalisti. Bravo, attirare l’attenzione è esattamente il motivo per cui voglio proporle questo affare.

-Il mio agente è stato molto chiaro sui termini del contratto. Sinceramente, mi aspettavo di poter firmare il contratto a casa…avete redatto tutto quanto veramente a tempo di record.

-Nel nostro lavoro non ci possiamo permettere che la concorrenza arrivi prima, non le pare ?

-Suppongo di sì. In effetti non è molto diverso da-

Un insistente e rumoroso beep proveniente dalla cintura del costume dei Fantastici Quattro lo interrompe.

-Le ultime parole famose. Mi scusi… - preme la fibbia – Che c’è ?

E’ la voce di Mr. Fantastic a rispondere, senza essere minimamente alterata dall’apparecchio. Bentley fa una strana smorfia, probabilmente gli da fastidio essere interrotto.

-Credo di aver  trovato qualcosa, Johnny. Torna immediatamente alla base.

-Non ti sei laureato in tempismo, vero ?

-Solo ad honorem. Brigati, aspettiamo solo te. Chiudo.

-Mi dispiace mister Bentley, ma temo di non poter rimandare oltre.

-Non è un problema, ripassi pure quando vuole.

Johnny corre fuori dall’ufficio, si infiamma gridando “FIAMMA !” (dopo tanti anni, anche se non ne ha bisogno, gli piace farlo) e vola verso la città.

All’interno, William Bentley gira uno dei gemelli che porta ai polsi e la sua immagine trema, per lasciare il posto a quella di un uomo totalmente diverso.

Una leggera pressione sul retro del sigaro lo fa spegnere.

-Ha funzionato. L’alteratore termoionico nascosto qui dentro gli ha impedito di rilevare il calore del travestimento olografico. Quell’idiota non mi ha riconosciuto.

Poi si alza dalla scrivania e prende in mano la cornice. Preme un pulsante nascosto e ne estrae un microscopico disco.

-Perfetto. La frequenza di emergenza dei Fantastici Quattro. Tutto procede alla perfezione, com’era naturale…

 

Alloggi personali dei Fantastici Quattro. Camera di Franklin Richards.

Nella sua camera Franklin gioca con delle automobiline, come farebbe ogni bambino della sua età, soltanto che le sue sono animate dai suoi poteri mutanti.

Gli è stato detto di non usarli con leggerezza, ma quale bambino dà mai completamente retta ai genitori ?

I modellini corrono su una pista quasi fossero vetture da formula uno. Le osserva da sopra il letto dove sta sdraiato con i gomiti appoggiati e con il viso pensieroso sulle mani.

“Mi mancano i ragazzi della Scuola Xavier. Mi piacerebbe avere qualcuno della mia età con cui giocare. Anche con lo zio Johnny e lo zio Ben mi diverto, ma non riesco mai a giocare con altri bambini… Speriamo che in questa nuova scuola-

D’un tratto sente canticchiare in corridoio e riconosce subito la voce del roccioso amico di famiglia. Allora balza giù dal letto e si precipita alla porta per salutarlo e per comunicargli la nuova notizia.

-Zio Ben! Zio Ben!-  grida il frugoletto con aria entusiasta all’ammasso di sassi arancioni con l’accappatoio addosso e ancora fradicio per la  doccia appena fatta.

-Che c’è scricciolo?- dice il gigante prendendo in braccio il piccolo.

-La mamma mi ha detto che mi iscriverà alla scuola della maestra Martinez! Andrò a scuola come i bambini normali! Non è meraviglioso!!!

-Certo. Finalmente potrò insegnarti il football e trasformarti nel degno erede del campione di Yancy Street. Almeno fino a quando durerà questo entusiasmo per la scuola… generalmente, scade dopo il primo mese - risponde Grimm sorridendo.

In realtà, nonostante ci scherzi sopra, in cuor suo è preoccupato per le possibili implicazioni di questa decisione presa dalla sua migliore amica e si propone di parlargliene presto. Ma adesso non è il momento per simili pensieri. Non vuole rovinare la festa al suo nipotino, quindi pensa d’invitarlo a prendere un frappè insieme nel loro solito bar.

Proprio in quel mentre, dagli altoparlanti della base la voce di Reed lo invita a recarsi urgentemente nel laboratorio chimico.

 

Poco più tardi, i Fantastici Quattro sono riuniti nel laboratorio chimico principale. Ovunque ci sono provette, alambicchi ed altri strumenti molto più complicati. Reed Richards ha gli occhi stanchi e non ha avuto nemmeno il tempo di radersi.

-Allora, Gommolo ? Sei stato rinchiuso qui tutto il giorno, tenendoci sulle spine e dicendoci di non allontanarci troppo… voglio sperare che tu abbia delle novità !

-Credo di aver trovato qualcosa.

-Oh, grandioso ! Hai detto la stessa cosa prima di iniziare ! Certo che ne hai fatti di progressi…

-Andiamo Ben, lascialo parlare.

-Grazie, Susan. Dunque: ho eseguito 1394 esperimenti chimici, con le più disparate sostanze. Nessuno ha dato i risultati previsti. In certi casi la differenza con la chimica ordinaria è veramente minima, in altri considerevole. Ho confrontato questi risultati con quelli ottenuti da tutti i laboratori dello Stato nelle ultime due settimane. Il risultato ha confermato la mia ipotesi iniziale: le leggi della chimica stanno lentamente cambiando.

-Com’è che non ce ne siamo accorti, allora ?

-Tutto l’opposto, Johnny. Ho chiesto a Susan di monitorare i mezzi d’informazione, secondo una chiave di lettura che segue un algoritmo pluri-sequenziale… si tratta di un’equazione multistratica che-

-Reed…

-Verrò al dunque. L’elemento più eclatante è l’allargarsi del buco nell’ozono. I dati sono estremamente contradditori rispetto a quelli di due settimane fa. Sono diminuite esponenzialmente le intossicazioni da fumo e c’è stata una radicale alterazione della casistica delle ustioni gravi.

-Aspetta, di questo non me ne sarei dovuto accorgere ? Non ho notato differenze nella mia fiamma.

-Giusta osservazione ma…no, non necessariamente. Il metodo con cui il tuo corpo sintetizza plasma a basse temperature è totalmente diverso. Inoltre, parecchi laboratori farmaceutici hanno ottenuto dati senza senso in vari campi.

-Quindi le alterazioni sono casuali ?

-Questo devo ancora stabilirlo, ma di sicuro la loro distribuzione non lo è. Analizzando tutti i dati raccolti ho circoscritto l’area del fenomeno, che attualmente non si estende oltre gli Stati Uniti orientali e parte dell’oceano. Ma se l’area interessata sta crescendo, è logico dedurre che prima fosse più limitata. Ho identificato la prima alterazione riconosciuta, ed ho verificato che le altre si fossero diffuse da lì in modo uniforme. E così è stato.

-E quale sarebbe il punto di origine ?

-La Morrison Pharmaceutics, una piccola azienda privata di Newton Creek, specializzata nella sintesi di farmaci. Non è molto lontano da qui, e questo potrebbe essere il motivo per cui ce ne siamo accorti prima di altri.

-Fin qui quello che è successo. Cosa può aver causato qualcosa del genere, Reed ?

-E’ esattamente questo che mi preoccupa, Sue. Siamo chiaramente di fronte ad una alterazione della realtà, ma di tipo continuo. Generalmente, un’alterazione simile è discreta, ossia viene emanata in pacchetti di energia o in impulsi iper-dimensionali. In sostanza, c’è un ritmo nell’emissione dell’energia. Persino il Potere Cosmico di Galactus segue una curva simile, per quanto con frequenze spaventose. Diversi segnali nella distribuzione delle alterazioni, nonché il fatto che una volta effettuate le modifiche queste persistono e ne causano altre senza interrompersi, mi portano a pensare che alla base ci sia una fonte di energia illimitata a base continua. Qualunque cosa sia, questo potere si genera da solo e riutilizza al 100% l’energia già emessa, senza che passi un solo istante o che si perda qualcosa. Insomma, per farla breve…

-…troppo tardi… - si lasciano scappare Ben e Johnny all’unisono.

-Abbiamo a che fare con una sorta di macchina del moto perpetuo. E questa è la cosa più impossibile di tutta la faccenda.

 

Quindici minuti dopo, la Fantasticar lascia il Four Freedoms Plaza per dirigersi verso l’East River. Reed riflette sul fenomeno, chiedendosi se possa essere una sorta di diversivo per il furto dei Protocolli Richards, e se sia giusto dare la precedenza al fenomeno.

Susan non è particolarmente turbata, di solito lascia a Reed le complesse elucubrazioni matematico-fisiche, e si chiede se ha fatto la cosa giusta per Franklin.

Johnny ripensa al suo amico Uomo Ragno, di cui ha recentemente appreso l’identità segreta, e spera di aver fatto la cosa giusta non chiamandolo anche se è stato aggredito da Goblin… cose di ordinaria amministrazione nel loro ambiente. Però almeno lui ha una vita al di fuori del suo ruolo di super-eroe.

Ben si chiede se ha preso la direzione giusta e si meraviglia di quanto poco gli importi di tutto questo preoccuparsi per la realtà… ormai è ordinaria amministrazione per loro. C’è da preoccuparsi quando ti importa di più quanto hanno fatto i Nix della possibilità della fine del mondo ?

Scaccia il pensiero, il suo periodo pessimista è passato da tempo. Meglio mettere fine a tutti i pensieri che affannano gli altri.

-Potete anche smetterla di sognare ad occhi aperti, siamo arrivati.

La Fantasticar rallenta agevolmente e si ferma a mezz’aria, per poi abbassarsi lentamente ma con decisione. Reed afferra uno strumento portatile e scende con il suo inimitabile stile, ossia allungando le gambe fino ad essere alto tre metri e puntando il braccio allungato in tutte le direzioni per analizzare il luogo.

Johnny atterra senza spegnere la fiamma, Susan scende sgranchendosi un po’ le braccia e Ben fa lo stesso facendo schioccare le nocche.

-Okay gente, spero ci sia da menare un po’ le mani. Tra quel viaggio tra le dimensioni, quel coso che mi si è infilato nel cervello e tutto il resto, è da tempo che non combatto come si deve.

-E Doc Samson ? E gli Elementi del Destino ? – precisa Johnny.

-Ho detto “come si deve”.

Diverse persone si affacciano alle finestre per vedere cosa sta succedendo. Due addetti alla sicurezza ed un uomo sulla sessantina si avvicinano al gruppo, abbastanza nervosi.

-A…a cosa dobbiamo l’onore, dottor Richards ?

-Temo ci sia poco tempo per i convenevoli, professor Quinsley. Secondi i miei dati sta succedendo qualcosa di molto strano nei suoi laboratori.

-Cosa intende con “strano” ?

-Guardi lei stesso – il suo corpo si deforma per avvicinarsi e mostrargli quello che sembra un notepad con due antenne – Questo è un rilevatore muonico metaspettrale. Vede l’assenza della frequenza cosmica di base ?

-Temo che la mia specializzazione non comprenda la fisica trans-dimensionale, dottore.

-Allora lasci fare a noi, la prego. Susan, Johnny…voi due siete gli unici a poter vedere cose oltre lo spettro visivo umano. Voglio che stiate molto attenti alla possibile presenza di Elementi invisibili. Io esaminerò la zona, in cerca di un punto focale. Anche se temo che questo strumento riveli soltanto una frazione del potere che c’è alla base dell’alterazione.

-E io che faccio, sto qui a girarmi i pollici !?

-Spero proprio che non ci sia motivo per fare qualcosa di più, Ben. Andiamo.

Reed entra per primo, spostando continuamente il rilevatore. Lo seguono la moglie e il genero, che gli guardano le spalle e camminano furtivamente guardando in ogni angolo. Ben è l’ultimo della fila.

-Con quell’affare che ti sei portato dietro sembri uno dei Ghostbuster, Gommolo

-Ssshh. Non sentite un odore metallico ? Ed uno strano rumore nell’aria ?

-Sue, potrebbe essere necessario un-

C’è un’esplosione nel corridoio, abbastanza vigorosa da sbriciolare una parte del muro. Un campo di forza invisibile protegge i quattro e recupera parte dei pezzi crollati.

-Ti avevo anticipato. Cerco di rendere visibile il nostro assalitore.

-Congratulazioni, carne…

Cellule irradiate di raggi cosmici alterano lo spettro elettromagnetico della stanza, facendo apparire una nuvola grigiastra che occupa tutto il corridoio, compresa l’aria all’interno del campo di forza.

-…ma vedere Scandio non ti sarà affatto utile !

-Dannazione, è ovunque !

-Non preoccuparti, Suzie…E’ soltanto un po’ di metallo in polvere.

Mentre gli altri trattengono il respiro, la Cosa inala a pieni polmoni, fino a svuotare metà del contenuto del campo.

-Ben, no ! Lo scandio è cancerogeno !

Ben cerca di espellere tutta la polvere dal proprio sistema respiratorio, ma improvvisamente sente un bruciore acutissimo alla gola. Tossisce con forza, quasi fino a perdere il respiro. Reed allunga un braccio e lo modella grossolanamente come una grossa ventola, iniziando a smuovere l’aria. Susan coglie il segnale del marito e fa scomparire il campo di forza, ed usandone altri per spalancare le due porte ai lati del corridoio.

-Ora sì che si respira ! Come ti senti, Ben ?

-Kaff kaff…come se avessi fatto…kaff…i gargarismi con l’acido muriatico, fiammifero…

-Per fortuna siamo riusciti a ripulire l’aria in tempo. A quanto pare gli Elementi e questa alterazione sono collegati.

-Ha tutta l’aria di una trappola, Reed.

-Se hanno applicato la stessa strategia dell’ultima volta, il loro vero obiettivo non siamo noi e questo è l’ennesimo-

Dal pavimento fuoriesce un braccio metallico, che si allunga fino a stringere la gola di Mr. Fantastic. Johnny accende una mano e la punta contro di esso.

-Ripensaci, carne…colpisci Rame e morirai per causa mia !

 -Un altro !?

Una nuvola bianca si forma davanti a lui, trasformandosi velocemente in un mostro metallico dello stesso colore.

-Sono Magnesio, e dovresti sapere cosa accade se mi riscaldo oltre i 560 gradi.

-Quando avrò finito con te sarei molto più freddo ! E’ TEMPO DI- kaff kaff kaff !

-Ci penso io, Ben…ho dovuto imparare molte cose sulle sostanze che prendono fuoco. Reed, tutto a posto ?

-Relativamente parlando suppongo di sì – è la non breve risposta dello scienziato, impegnato a districarsi da una prigione di rame che cambia forma in continuazione.

-Non sembrano essercene altri nelle vicinanze…controllo il resto dell’edificio !

Susan salta su una piattaforma invisibile e vola oltre Reed e Rame, uscendo dal corridoio per andare verso i piani superiori.

-Se soltanto ci fosse qualcosa di solido contro cui combattere…

-Eccoti accontentato, carne !

Un mostro dorato sguscia alle spalle della Cosa, afferrandolo e scaraventandolo lontano dai compagni di squadra. Nel frattempo, Magnesio approfitta della distrazione per lanciarsi conto Johnny, a fiamma spenta.

 

Susan “vola” a pochi centimetri dai gradini della scalinata che porta al secondo piano, interamente ricoperta da  un sottile strato di campo di forza invisibile, ma abbastanza resistente da poter fermare una granata a bruciapelo. Non c’è una sola cosa che le sia chiara in tutto questo. Se si tratta veramente di una trappola, perché anticiparla spedendo gli Elementi al Four Freedoms Plaza ? Sarebbe stato molto più semplice attirarli lì, senza che loro avessero esperienza nel combatterli, e solo allora trafugare i Protocolli.

Una delle finestre sulla scala va in mille pezzi e scaraventa una massa liquida marrone contro di lei. La sostanza, di qualunque cosa si tratti, non riesce a superare il campo.

-Non puoi resistere in eterno contro Bromo, carne !

“Questi Elementi sembrano parecchio egocentrici. Forse chi li ha riprogrammati non pensava che questo potesse essere uno svantaggio, magari perché gli assomiglia. Vediamo se riesco a sfruttare la cosa…”

-Abbiamo capito che si tratta semplicemente di una trappola, Bromo. Il vostro capo può anche uscire allo scoperto, adesso.

-Trappola !? Siete voi che interferite con la nostra missione !

-Andiamo, lo sanno tutti che non avete abbastanza cervello…siete controllati da qualcuno.

-Il nostro Padrone può anche averci ricostruiti ed averci dato uno scopo, ma nessuno può controllare gli Elementi del Destino !

-Scommetto anche che il vostro padrone vi ha ordinato di non rivelarci la sua identità !

-Ti sbagli, noi obbediamo di nostra volontà a-

-Silenzio, fratello !

Un altro metallo, questa volta argenteo, si scaglia contro il campo di forza. Bromo si ritrae per farlo passare.

-Ma, Potassio…

-Stupido ! La nostra missione è di monitorare la situazione e di uccidere i Fantastici Quattro, non di rivelare loro i nostri piani !

-Quasi mi vergogno di vivere in un mondo costruito con voialtri, ragazzi…

Un campo di forza circonda entrambi i metalli, restringendosi ed imprigionandoli in due cubi invisibili.

-A volte poter costruire all’istante oggetti indistruttibili torna utile, non trovate ? Reed, mi senti ?

 

Ancora nel corridoio, Reed riesce a districare un braccio dalla presa di Rame e a premere il pulsante sulla cintura per mettersi in comunicazione con la Donna Invisibile. Mentre lo fa, continua a tenere d’occhio Johnny che è impegnato in un corpo-a-corpo con Magnesio.

-Forte e chiaro, tesoro. Progressi ?

-Ho qui Potassio e Bromo. Pensi ti possano servire a qualcosa ?

-Idea eccellente. Bromo sarebbe molto utile a Ben, adesso…scendi e vai da lui.

-A te come sta andando ?

I movimenti di Rame sono complessi, ma ripetitivi. Ha già visto più volte un’apertura nella sua gabbia, ora è il momento di usarla. Si riduce alle dimensioni di un pallone e poi si schiaccia contro la superficie dell’Elemento, per rimbalzare all’esterno. Un altro rimbalzo contro il muro e può allargarsi ed imprigionare Rame in una grossa sfera fatta con il suo corpo elastico.

-Per ora non mi lamento. Ti serve, una mano, John…aargh !

Rame ha trasformato un braccio in una lama appuntita, non abbastanza da ferirlo ma sufficiente a fargli male. Dopo altri due colpi non è più in grado di mantenere quella forma e deve tornare ad essere un normale umano per qualche istante.

Johnny è a terra, soverchiato dall’avversario che, anche se non conosce molte mosse, non sente il minimo dolore per i pugni. Ed usare la fiamma è del tutto escluso.

-Reed, toglimelo di dosso ! Ci penso io a Rame !

La mano si allarga fino ad afferrare il mostro e a strattonarlo via. Rame è pronto ad un nuovo attacco, ma adesso non c’è più motivo per trattenere la fiamma.

-Questi mostriciattoli non li sopporto proprio più. Sono stufo di perdere tempo !

Una fiammata di investe la creatura, che si avvicina nonostante il pavimento si stia sciogliendo.

-Non è possibile…dovrebbe essere già fuso ! Provo ad alzare la fiamma…ancora…ancora…

Rame si scioglie a meno di un metro di distanza. Il calore sarebbe sufficiente a far svenire chiunque altro, ma non è niente per la Torcia Umana. Distratto dalla sconfitta del fratello, Magnesio non riesce a schivare Reed che usa lo stesso trucco di Rame, inglobandolo.

-Posso non essere ferrato con i metalli strambi, ma so che il rame fonde a 1083 gradi. Invece sono salito oltre i 2500.

-2595, probabilmente…cioè il suo punto di ebollizione. E’ un altro cambiamento alle leggi della chimica, forse.

-Riesci a tenere Magnesio ?

-Sì, non può diventare solido quanto il rame.

-Vedo che non avete bisogno di aiuto.

Susan è a mezz’aria davanti alle scale (in realtà è in piedi su una piattaforma invisibile); di fianco a lei due grossi cubi metallici.

-Non mi hanno detto chi li manda, ma sono qui solo per osservare l’anomalia ed ucciderci.

-Lo immaginavo, dopo il loro comportamento. Prendi anche Magnesio – torna alla forma normale, lasciando che Susan intrappoli anche questo Elemento. Per non sforzarsi troppo fa scomparire la piattaforma.

-Da una finestra ho visto molta gente fuori. Devono essere scappati alla prima esplosione.

-Gli Elementi andranno sicuramente ad osservare i laboratori; è da lì che è partito tutto. Dobbiamo fare altrettanto se vogliamo svelare il mistero.

 

Non molto lontano, Ben è bersagliato dai pugni di Oro ed intossicato da Litio e Fluoro, che iniziano a corrodere lentamente persino la sua spessa pelle rocciosa.

Lo scontro, se così si può definire, è arrivato ad un passo dai laboratori. Oro sbatte da una parte all’altra la Cosa, che riesce a fare lo stesso solo un paio di volte.

Harold Pledgeworth si è rifugiato dietro una scrivania quando ha sentito i colpi nel corridoio. Ora sono così vicini che è impossibile scappare senza trovarseli di fronte. Poteva andarsene con tutti gli altri, ma doveva prima assicurarsi che i frutti del suo lavoro potessero salvarsi. Si avvicina furtivo ai due lottatori, seguito da vicino dall’ombra di un uomo.

-Arrenditi, carne ! Non hai scampo contro chi può controllare a piacimento la propria forma !

-Ti darò l’ultimo consiglio della tua vita, avanzo di gioielleria…

In uno scatto d’ira riesce ad ignorare il bruciore alla pelle ed il dolore alla gola, scagliandosi contro l’elemento dorato. I due colpiscono con violenza inaudita il muro, che inizia a ricoprirsi di crepe.

-…MAI far incavolare il nipote preferito di Zia Petunia !!!

Harold guarda verso l’alto, notando una parte del soffitto che rischia di staccarsi. Il contrattacco di Oro è la goccia che fa traboccare il vaso.

Il frammento precipita verso di lui, troppo spaventato per scansarsi. Si limita a chiudere gli occhi e a proteggersi come meglio può con le braccia. Poi riapre gli occhi. Non ha sentito assolutamente niente, eppure il pezzo di cemento è a terra, con quella che sembra l’impronta del suo gomito. L’ombra digrigna i denti.

Oro colpisce con entrambi i pugni Ben sulla testa, facendolo sprofondare a terra. Si ferma un istante ad ammirare la sua opera, ma la sua testa si scioglie per metà a contatto con una palla di fuoco. Un cubo gli colpisce il torace, diventando intangibile e rilasciando Bromo. I due elementi si mescolano fino a rendersi inattivi l’un l’altro. Reed modella le braccia per fare aria il più possibile e Susan intrappola Litio e Fluoro. Si assicurano che Ben stia bene, poi guardano lo scienziato visibilmente turbato.

-E tu chi sei ? – chiede Johnny.

 

Litio, Fluoro, Magnesio e Potassio sono raggruppati in un’unica gabbia invisibile. Ben e Johnny cercano di sistemare come possono l’impalcatura dell’edificio.

-Sicuro di non aver mai visto questi esseri prima, dottor…

-Pledgewoth. Harold Pledgeworth. E…non sono dottore…non ho…concluso il dottorato…

-D’accordo, ma questi esseri ?

-No, mai visti. Qui non succede mai niente di insolito.

-Ne è sicuro ? Eppure la prima anomalia è stata segnalata qui.

-Anomalia ?

-Un processo chimico che non segue le ordinarie leggi fisiche. La sintesi di un farmaco, pare…

-Gommolo, guarda che succede a questi qui.

-Sembra quasi che…Fluoro e Potassio si stiano mescolando da soli – nota Pledgeworth.

-Già, e gli altri due sono scomparsi.

-Ma Fluoro e Potassio non si legano in quel modo…

-Strano, assomiglia a quello che è successo nel mio esperimento.

-Quale esperimento ? – chiede Reed sollevando un sopracciglio.

-Niente di importante…per un nuovo farmaco anti-ustioni…

-Ho letto la documentazione in materia, facendo ricerche sulle anomalie. Se non erro è stata proprio la prima…sì, ne sono certo.

-Anomalia ? No, ho ripetuto il procedimento ed è stabile…anche se per mesi non ha mai funzionato.

-Ha fatto qualche cambiamento nella formula ?

-No…ho continuato ad usare il solito catalizzatore.

-Catalizzatore ?

-Conosco quell’espressione, Reed… hai in mente qualcosa, vero ?

-Raramente non ce l’ho, Susan. Quella reazione era impossibile, signor Pledgeworth, secondo le leggi della chimica. Tuttavia…se una forza estranea avesse agito da catalizzatore, rendendola possibile

-...sì ?

-E’ solo un’ipotesi, ma… Apparentemente, le leggi scientifiche sono state riscritte per far funzionare quella reazione. Però nella scienza, e specialmente in chimica e fisica, non esiste un fenomeno che non sia collegato ad una miriade di altri. Alla prima alterazione ne è seguita un’altra, forse involontariamente…questa a sua volta ne ha causata un’altra e un’altra ancora…

-Una reazione a catena ?

-Precisamente, Johnny. E’ stato sufficiente spostare di poco un solo filo per rovinare l’intera tela.

-E’ una teoria interessante, dottor Richards, ma…il mio esperimento funzionava…

-Temo che il suo farmaco sia irrealizzabile, signor Pledgeworth. E’ impossibile che possa funzionare.

-Impossibile…

Lo scienziato sembra abbattuto da quelle parole, mentre l’ombra, non vista da nessuno, sembra tirare un sospiro di sollievo.

-Reed, guarda ! Fluoro e Potassio si sono separati !

-A quel punto non potevano farlo…si tratta dell’ennesima alterazione oppure…

Avendo perso il rilevatore, non resta che azionare la rete di comunicazione della tuta e collegarsi ai sensori della Fantasticar. Bastano pochi istanti per capire cosa sia successo.

-Le leggi sono tornate al loro posto. Non rilevo più i valori di prima…è tornato tutto quanto alla normalità.

-Quindi era opera degli Elementi – conclude Johnny – Ora sono sconfitti ed è tutto finito.

-Forse…- commenta dubbioso Reed, continuando a fissare il piccolo scienziato.

 

Nello stesso momento, molto distante, uno schermo si spegne. Solo poche fioche luci illuminano la stanza ricolma di apparecchiature tecnologiche.

-Mi hanno deluso ancora una volta.

Viene premuto un pulsante e, l’istante successivo, Fluoro e Potassio si sciolgono definitivamente.

-Già ventisei di noi sono caduti, Padrone. Devo richiamarne altri per continuare le indagini ?

-Non è necessario, Berillio. Grazie al mio rilevatore muonico infra-spettrale ho tutti i dati che mi servono per concludere che questa anomalia non ha nessun interesse per me.

-Ed i Fantastici Quattro ? Possono collegarci ?

-Non ho il minimo dubbio sulle capacità di Reed Richards di risalire a me, col tempo. Ma le loro possibilità di fermarmi sono pari a quelle di ogni altro abitante di questo pianeta…ossia, del tutto inesistenti.

 

 

Nel prossimo numero: Inferno2 !!!

 

 

Note degli autori.

 

 

[Furla]  Data la lunghezza dell’episodio (ma ci sono molti dialoghi… no, avevamo molte cose da dire…okay sono tutte scuse, è venuto lungo e ormai ve lo tenete così) non resta molto da dire, se non che la trama di Pledgeworth è ovviamente lungi dall’essere conclusa, che la Torcia ha scoperto l’identità segreta dell’Uomo Ragno in “La Tela del Ragno #1-3” e che si riferisce agli avvenimenti di Uomo Ragno (Marvel IT) #27-29. Excelsior !

[Vick Sebastian Shaw] Salve a tutti! Speriamo che anche quest’episodio sia stato di vostro gradimento. La grande mente del Furlanetto s’è superata anche questo mese creando una storia molto interessante alla quale sono stato ben felice di contribuire in minima parte. Il grande cross over sta per esplodere anche su queste “pagine”, quindi vi consigliamo di restare incollati perché: NE VEDRETE DELLE BELLE!!! Xiauzzzzzzzzzzzzz!!!!!!!!!!

P.S.: Per commenti, lodi, insulti, inviti a cena e quant’altro J scrivetemi pure all’indirizzo: kristoff_von_doom@yahoo.it . Mi raccomando, siate numerosi. Besos.